
L’anguria, detta anche cocomero o in diversi dialetti melone d’acqua (in concomitanza al termine inglese che è proprio watermelon) rappresenta molto più di un frutto, tipico della stagione estiva, ma un vero e proprio refrigerio in grado di contrastare efficaemenete la tipica calura estiva. Scegliere l’anguria giusta non è però così scontato: come fare?
Anguria: da dove proviene
Il cocomero o anguria fa riferimento ad una delle numerose cultivar (ne esistono oltre un migliaio) di quella che è sostanzialmente una pianta che produce questa grossa bacca, in alcuni mesi. Il periodo più indicato per la parte finale dello sviluppo è proprio quello estivo: in Italia, che dispone di una temperatura mediamente temperata, le angurie sono innestate durante la primavera.

Il paese che produce la maggior quantità di angurie con largo distacco rispetto a tutti gli altri è la Cina, la differenziazione climatica incide sia sulla capidità che sul gusto, come altre piante la bacca che è la sezione più interessante perchè quella commestibile viene soggetta maturazione anche una volta separata dalla pianta principale.
Rispetto ad altre specie di frutta, l’anguria risulta essere leggermene più complicata nel dover comprendere il giusto grado di maturazione. Esistono però in realtà vari trucchi, oramai abbastanza conosciuti per comprendere se è quella giusta oppure se è troppo acerba quindi poco saporita oppure eccessivamente matura (quindi tende ad apparire marcia).
Come riconoscere una buona anguria
Nella maggior parte dei casi infatti un occhio poco esperto non riesce a comprendere la maturazione e la condizione del frutto se non assaggiandolo, quindi consumando la parte interna.
Già solo attraverso la buccia però possiamo arrivare a comprendere se la maturazione è al momento giusto, ad esempio osservando la “macchia gialla”.

Questa è presente quando il frutto è rimasto in una posizione specifica abbastanza a lungo, e generalmente tanto più è grande e definita, maggiore è la maturazione. La sua assenza, quindi una anguria senza macchia gialla indica nella maggior parte dei casi un frutto ancora nella fase iniziale della maturazione quindi fin troppo acerbo.
Attenzione al picciolo, ovvero la sezione finale del ramo che può essere ancora attaccato al frutto. Questo non deve essere troppo verde, anzi una buona anguria presenta un piccolo secco, tendente al marroncino . Se è troppo verde, è troppo acerba, in molti casi.
Occhio anche al resto della buccia, che può essere molto importante.
Buccia: aspetto e “suono”
Una ottima anguria deve presentare una buona opacità, quindi la buccia non deve essere lucida, ed il verde deve essere abbastanza intenso, attenzione alla trama della buccia che deve essere abbastanza diversa tra le tonalità di verde (non tutta verde uguale), se è presente una sezione marrone in piccola parte è buon segno di maturazione.

Il controverso ambito del suono è dibattuto ma è effettivamente vero perchè fa riferimeno alla capacità del suono di “rimbalzare” all’interno della polpa. Battendo leggermente a mano aperta (non cone le nocche) delle mani sulla buccia possiamo ascoltare il suono, che in condizioni ottimali deve essere pieno e “sordo” e non “secco”.
In senso generale una buona anguria deve presentate le caratteristiche descritte ed una buona normalità nella forma, non troppo diversa nelle sue parti. La stagionalità dipende anche dove è stata portata alla maturazione e le condizioni ambientali.
A dispetto di quanto possiamo immaginare, l’anguria va conservata in frigo solo una volta che è stata tagliata.
Proprietà dell’anguria
Ciò che contraddistingue l’anguria è l’enorme capacità di idratare, essendo di fatto costituito come frutto principalmente da acqua, che supera non poco il 90 % dell’intero peso e costituzione. Sono però presenti anche vari sali minerali che aiutano il processo di diuresi del nostro organismo e garantiscono una corretta eliminazione delle scorie.

Non sono presenti grassi ed anche l’apporto calorico è a dir poco moderato, sempre inferiore a 30 grammi per etto (anche in caso di frutto molto maturo). Grazie ad elementi come la citrullina la capacità di migliorare la circolazione sanguigna è effetivamente considerabile migliorativa ed in grado di avere una buona efficacia, secondo alcuni anche in ambito “intimo”.
Viene identificata anche come una forma di frutto “dietetico” in quanto essendo ricco di acqua tende ad ridurre la necessità di mangiare molto successivamente al consumo di anguria. Non ha reali controindicazioni ma va limitata o eliminata dal consumo in caso di calcoli renali o in associazione ad alcuni farmaci specifici.